Il Comàraggio Nostràno
“ Lu Ciaschiàmient ”
L’orecchio teso e l’occhio a sbirciare,
quei passanti intènti a raccontarsi,
le comàri assidue artiste nel ricamare,
dei propri ardori o d’altrui malori.
Sedute comode, sui cigli dei portali,
donne giovani,amiche ed anziane,
in lunghe e gradevoli estive giornate,
a cucinare storie trapassate ed attuali.
Li odi bisbigliando sottovoce
la tonalità cambiando abilmente,
dei rumorosi ragazzi passeggiando
spensierati, cazzeggiando e ridendo.
I compàri su panchine inagguàto
in discussioni a gole squarciate,
al passaggio di comuni mortali
d’un tratto il vocìo senti abbassàto.
Di femmine un pò corte di gonne,
da pitturare sono le prede prescelte,
voltandosi appena lor d’innanzi passate,
s’accorgono che le hanno di già battezzate.
Tonino Pagnotta
Pubblicato da
AMOnteverde
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prova a scrivrla in dialett ca'ess na bella cosa.
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